– Sintomi
Le fratture delle ossa della fronte comportano dolore, gonfiore e lividi, deformità residue come per es. modificazioni della forma della fronte, e a volte danni più gravi in base alla violenza del trauma. Danni che possono interessare il cervello, le orbite e gli occhi.
– Trattamento chirurgico
L’intervento viene fatto in anestesia generale e facendo un taglio dietro l’attaccatura dei capelli. Una volta messe in evidenze le fratture, queste vengono ricomposte usando placche e viti in titanio. Quando il danno riguarda il cervello può essere richiesto l’intervento del neurochirurgo. E’ possibile che rimanga una cicatrice, di solito poco visibile e comunque nascosta dai capelli.
– Sintomi
Le fratture del naso hanno come conseguenza gonfiore, lividi (sia sul naso che intorno agli occhi), dolore, nonché alterazioni della forma del naso, difficoltà respiratorie, perdite di sangue, ecc.
– Trattamento chirurgico
L’intervento viene eseguito in anestesia generale o sedoanalgesia e consiste nel mettere le ossa fratturate nella posizione originale (riduzione). Dopo l’operazione, per proteggere le ossa del naso, vengono messi dei tamponi nelle narici e una mascherina di resina esterna. I tamponi vengono tolti dopo 2/3 giorni, mentre la mascherina dopo 7-10 giorni. In alcuni casi è possibile che le ossa del naso non riprendano la forma originale e che sia necessario un secondo intervento dopo qualche mese di rinosettoplastica.
– Sintomi
La frattura delle ossa delle orbite può comportare: dolore, gonfiore, lividi, deformità ossee (alterazioni della forma delle ossa), difficoltà a muovere gli occhi e diplopia (visione doppia). Può inoltre presentarsi enoftalmo (occhio in dentro) oppure, molto più raramente, esoftalmo (occhio in fuori).
La frattura delle ossa degli zigomi, allo stesso modo, ha fra le conseguenze dolore, gonfiore, lividi, deformità della forma delle ossa degli zigomi, e in più alla maggiore o minore sensibilità dell’arcata superiore dei denti e della guancia. In alcuni casi specifici si possono avere difficoltà anche nell’apertura e chiusura della bocca.
– Trattamento chirurgico
Per quanto riguarda la frattura delle ossa dell’orbita, il chirurgo maxillo facciale interviene facendo due incisioni, uno a lato del sopracciglio e l’altro sotto la palpebra: questo per fare in modo che le cicatrici siano poco visibili. L’operazione prevede l’uso di placche e viti in titanio. Per la riduzione della frattura del pavimento dell’orbita spesso si esegue un’incisione sotto la palpebra o all’interno della congiuntiva. Per ridurre la frattura dello zigomo, infine, è necessario un’incisione all’interno della bocca. L’intervento è eseguito in anestesia generale e nel post intervento il paziente dovra eseguire dieta frullata per 15 giorni circa, non soffiarsi il naso per due settimane e osservare un mese di riposo.
– Sintomi
La frattura delle ossa del mascellare superiore può portare a chiudere male la bocca e di conseguenza a non far combaciare i denti. In alcuni casi ci possono essere fratture o perdita dei denti stessi. Le fratture del mascellare sono divise in: Le Fort I, Le Fort II e Le Fort III (dal nome del chirurgo francese René Le Fort che le descrisse) a seconda della zona della frattura.
– Sintomi
La frattura delle ossa della mandibola può portare a sintomi simili a quelli del mascellare superiore. Inoltre possono presentarsi anche una maggiore o minore sensibilità come, ad esempio: anestesia (mancanza totale di sensibilità), parestesia (formicolio), ipoestesia (diminuzione della sensibilità), iperestesia (aumento della sensibilità) e disestesia (formicolio doloroso). Così come anche dolore, lividi e gonfiore. Le fratture possono interessare parti diverse della mandibola oppure tutta la mandibola. Il paziente noterà una malocclusione con uno squilibrio durante la chiusura dentale con eventuale precontatto.
– Trattamento chirurgico
Nel caso di fratture a mascellare e mandibola il chirurgo deve cercare di capire come si chiudeva la bocca, vale a dire come si univano i denti dell’arcata superiore e di quella inferiore prima della frattura. Per fare questo è necessario: prendere le impronte dei denti per creare un modello e simulare come si chiude la bocca. In sala operatoria vengono prima posizionate lungo le arcate dentarie dei fili di acciaio fissati ai denti con delle viti che hanno lo scopo di chiudere la bocca mantenendo i denti superiori e inferiori a contatto. Una volta trovata la giusta posizione le ossa vengono fissate con le placche e le viti e, successivamente, mantenute nella posizione corretta dai 15 ai 20 giorni, a seconda del singolo caso, sugli elastici che sono applicati alle viti con l’obiettivo di guidare la chiusura dei denti nella posizione più corretta.
– Alimentazione
Il paziente ha la possibilità di muovere la bocca e di mangiare. I cibi devono comunque essere morbidi o frullati, in ogni caso il medico da al paziente una serie di indicazioni da seguire per circa 20 giorni.
– Complicanze
Possono presentarsi delle alterazioni residue dell’occlusione (ovvero i denti non si uniscono correttamente) per cui potrebbe essere necessario usare apparecchi ortodontici (apparecchi per i denti) per riallineare correttamente i denti.
Si parla di fracasso facciale quando tutte o gran parte delle ossa del volto sono fratturate. Fracasso facciale rappresenta il quadro più grave di frattura del volto. Spesso le fratture sono combinate tra loro. Si presentano quindi fratture multiple e instabili, quindi i frammenti ossei possono muoversi e deformare il cranio e il volto. Sintomi. I sintomi possono essere quelli descritti precedentemente a seconda della parte del viso coinvolta.
– Trattamento chirurgico
Il chirurgo interverrà, a seconda della parte coinvolta, come spiegato per gli interventi precedenti.
Autore Articolo: Dr. Domenico Valente, Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale